FELICE A TESTACCIO

RISTORANTE «FELICE A TESTACCIO»  di Claudio Di Giampasquale

Via Mastro Giorgio è una rettilinea testaccina che inizia da piazza Santa Maria Liberatrice ed arriva fino a via Galvani. Parte dal lato sudorientale del ‘Giardino Famiglia di Consiglio’ al lato opposto della Chiesa, prima di confluire perpendicolarmente su via Galvani viene attraversata da via Giovanni Battista Bodoni, via Aldo Manunzio e nell’ultimo tratto da via Alessandro Volta e subito dopo quell’incrocio sulla sinistra al numero civico ventinove, dalla prima metà dello scorso secolo, vi è uno dei templi storici della ristorazione tipica romana: Felice a Testaccio. La trattoria fu fondata nel 1936 da Felice Trivelloni, che rilevò l'osteria vecchio stile del padre Guido, dove si serviva solo da bere e il cibo lo si portava da soli.


Testaccio, sulla riva est del Tevere, è il ventesimo rione di Roma. Oggi è un quartiere alla moda, pieno di ristoranti, bar, gelaterie, locali notturni e negozi e vanta una buona dose di attrazioni storiche. É centrale e comodissimo da viverci e da raggiungere. Nel 1936 non era una zona ricca, assolutamente popolare, oltre a essere luogo d'elezione dei passatempi e delle scampagnate dei romani. Il suo mitico stadio di calcio fu la culla della squadra della Roma che lì vinse il suo primo tricolore.


Il buon Felice aveva toni burberi ma era un uomo di cuore, un posto a tavola per quelli di Testaccio lo trovava sempre. Narra la famiglia che ai suoi tempi si destreggiava tra i fornelli con incredibile sapienza, realizzando prelibate specialità della cucina romanesca tradizionale, quella verace fondata su ingredienti di derivazione rurale e contadina, di origine vegetale e animale. Li preparava secondo ricette tramandate di generazione in generazione in ambito familiare come gli spaghetti alla carbonara con uova di gallina, guanciale, pepe e pecorino. I tonnarelli cacio e pepe. Gli spaghetti e i bucatini all’amatriciana. Le fettuccine alla papalina. I rigatoni alla pajata. La gricia e tanti altri primi piatti tradizionali. E poi la coda alla vaccinara, la trippa, l’abbacchio, i saltimbocca, il pollo coi peperoni a quei tempi di tradizione a ferragosto. Per non dimenticare i carciofi alla giudía e alla romana quelli con la mentuccia. La zucchina romanesca, la cicoria, la misticanza e le puntarelle e i sublimi fritti di baccalà e vegetali. E si potrebbe continuare all’infinito. La cucina der sor Felice nella Testaccio di allora era una tradizione soprattutto domenicale per chi abitava lì e un mito imprescindibile per chi ci passava occasionalmente.


Attualmente, dopo quasi un secolo, l'attività di ristorazione è cresciuta selezionando il meglio del patrimonio ereditato da Felice, contestualizzandolo sapientemente a mano a mano coi tempi. La trattoria si è evoluta di pari passo con l'evoluzione del rione, diventando un ristorante tra i più prestigiosi della Capitale, rinomato nel mondo, oggi presente nella nella Guida Michelin.


La preziosa azienda viene condotta oggi dagli eredi di Felice Trivelloni: il figlio Franco, suo cugino Maurizio, i loro familiari e un personale di altissimo livello professionale. Mantiene inalterata la filosofia culinaria romanesca creata e tramandata ed oggi è un locale splendido, con arredamento interno ampio, caldo, accogliente ed elegante. Adatto alle occasioni più formali e importanti. Su via Mastro Giorgio davanti al locale in corrispondenza delle diverse vetrine vi è un piacevole dehors.


Offre piatti romaneschi eccellenti, in menu dettato solo a voce dai camerieri e si possono trovare anche i primi di pesce e la zuppa (il venerdì) con una ottima minestra di arzilla e linguine ai frutti di mare. Perfetti anche i dolci, squisiti, soprattutto, il tiramisù e la crostata. La cantina è il risultato di un accurato lavoro che mette a disposizione dei clienti circa 200 etichette selezionate tra i migliori vini del Lazio, con alcune interessanti incursioni nel panorama italiano. La prenotazione non è solo consigliata ma obbligatoria. 


Il il 14 novembre 2017, l'azienda ha aperto un altro ristorante nel cuore di Milano, in via del Torchio 4, stradina tranquilla e defilata in zona Colonne di San Lorenzo.

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