DOMUS DI LIVIA

LA  DOMUS DI LIVIA SUL COLLE PALATINO

L'attribuzione della casa alla moglie di Augusto risale ai primi scavi condotti da Pietro Rosa su incarico di Napoleone III. L'edificio si trova poco distante dal Tempio della Magna Mater, sull'estremità occidentale del colle Palatino, su una terrazza più bassa del tempio e su un terreno lievemente in pendenza.

L'accesso avveniva tramite un corridoio inclinato, che conserva il mosaico pavimentale originale, con tessere nere disposte in maniera regolare sullo sfondo di tessere bianche. Anche il pianerottolo presenta una decorazione simile. Molto probabilmente questo non è l'accesso di quando fu costruita, che venne chiuso durante uno dei vari rimaneggiamenti, esso doveva trovarsi sul lato opposto, dove restano tracce forse di un impluvium e alcuni cubicola (stanzette da letto). Da qui si accede a un cortile rettangolare con pilastri che dovevano sostenere una tettoia e dei quali oggi restano solo le basi. Il tablino, posto tra altre due stanze che si affacciano sul cortile, doveva essere il passaggio di comunicazione tra le due parti della casa. Nel tablino si è anche conservata una conduttura di piombo, che portava acqua alla casa e su cui, secondo l'uso. Qui e nei due ambienti adiacenti si è vi è una famosa decorazione ad affreschi databili al 30 a.C. Le pareti in opera reticolata non troppo regolare e sono attribuibili al 75-50 a.C.


L'attribuzione della casa come "di Livia" venne basata anche sul nome IVLIAE AVG(ustae) impresso sulla tubatura rimasta e pure per la vicinanza alla Casa di Augusto. Sicuramente non si tratta della casa dove Livia visse col primo marito Tiberio Nerone, ma su questo gli studiosi fanno diverse eccezioni. Forse dopo il ritorno dalla Sicilia del 36 avanti Cristo, Augusto si prese cura di questa abitazione modificandola in modo da renderla perfetta per la sua consorte: una sorta di dépendance che le permettesse di estraniarsi in completo riposo. Le pitture risalgono infatti a quell'epoca. Ottaviano Augusto amava sua moglie e l'aveva scelta proprio con forte senso della Famiglia, in base a questa sua mansuetudine, riservatezza di costumi e in quanto totalmente dipendente a suo marito.

Una meravigliosa galleria di affreschi

La parete più conservata è posta destra del tablino, decorata da colonne corinzie dipinte come se si ergessero da un basso podio, su basi piuttosto alte con effetti illusionistici di prospettiva che aprivano la parete creando fondali a diverse profondità.

Le colonne dipinte infatti sostengono un soffitto a cassettoni in prospettiva. 


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