IL CIMITERO ANACATTOLICO A TESTACCIO di Claudio Di Giampasquale
Da più di tre secoli nel quartiere Testaccio in via Caio Cestio, c’è un grande spazio aperto cintato dalle antiche Mura Aureliane tra le rovine dietro la Piramide Cestia. È il “Cimitero Anacattolico” uno dei luoghi più suggestivi della città eterna, considerato una "culla dove riposa la cultura". Tra le lapidi in stile anglosassone accoglie l’eterno riposo di tanti artisti e poeti, nonché di persone comuni e di persone famose della politica e della diplomazia. Conosciuto anche come «cimitero degli inglesi», o «cimitero degli artisti e dei poeti», è uno dei luoghi di sepoltura tutt’ora in uso più antichi in Europa.
L’inizio del suo utilizzo risale al 1716 circa: a tale data risale infatti il permesso concesso da Papa Clemente XI per membri della Corte Stuart in esilio dall’Inghilterra, ad essere sepolti di fronte alla Piramide. Permesso poi esteso ad altre persone non cattoliche che non potevano essere sepolti su suolo consacrato dalla Chiesa Cattolica, e questo luogo di riposo eterno fu creato apposta per loro. Soprattutto nel diciottesimo secolo, Roma era meta di pellegrinaggio da parte di molti attori, poeti, scrittori e artisti, che venivano nella capitale per godere in pianta stabile della sua arte e della sua cultura e spesso capitava che a Roma terminassero la loro vita. A quei tempi le sepolture non cattoliche potevano avvenire solo di notte, perché accadeva spesso che gruppi di cattolici attaccassero il feretro.
Sono circa quattromila persone qui sepolte, per lo più inglesi e tedeschi, ma anche molti americani e scandinavi, russi, greci; persino qualche cinese e rappresentante di altri paesi orientali. Oltre al significativo numero di tombe protestanti e ortodosse orientali, vi si possono trovare tombe appartenenti ad altre religioni quali l’Islam, lo Zoroastrismo, il Buddismo e il Confucianesimo.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è un luogo tetro e triste, ma un posto affascinante che in molti scelgono di vistare perchè coniuga sommessamente nel cuore di Roma arte, bellezza e natura in un’armonia che intesse una trama ricca di suggestioni e di richiami al passato.
Nel 1910, l’allora Sindaco di Roma, Ernesto Nathan definìquesto luogo come culturalmente importante e degno perciò di speciali salvaguardie. Nel 1918 fu dichiarato “Zona Monumentale d’Interesse Nazionale”.
Protagonisti indiscussi di questo magico luogo sono i gatti, è possibile incontrarli tranquilli tra le tombe e sonnecchiare indisturbati sotto i cipressi secolari. C'è addirittura la tomba del gatto Romeo, che fu un esemplare della colonia felina di questo luogo. Pare che in vita sia stato molto amichevole e benvoluto dai visitatori, la sua sepoltura è posta discretamente in un angolo appartato e seminascosto dalla vegetazione, nei pressi del sepolcro di Antonio Gramsci. Su una pietra pietra sono incisi la sagoma di un gatto, il nome e l'anno della morte.
Personaggi illustri qui sepolti
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