ARCO DI MALBORGHETTO

L' ARCO DI MALBORGHETTO  di Claudio Di Giampasquale

Poco oltre il tredicesimo miglio dell'antica via Flaminia è situato il Casale di Malborghetto che ingloba un arco quadrifronte (a quattro facciate) di epoca romana posto a segnacolo dell’incrocio tra la Via Flamina e una strada di collegamento verso la via Veientana. L’arco fu edificato nel 315 dopo Cristo in ricordo della vittoria di Costantino su Massenzio avvenuta tre anni prima. Un documento del 1263 (un atto di vendita) è la più antica testimonianza che fa riferimento ad un borgo fortificato. Il luogo è da lungo tempo abitato con vari usi, ma si deve proprio a Costantino il primo e breve insediamento militare che darà poi vita al Borgo e alla sua lunga storia abitativa e dei sui successivi riutilizzi. 

Nel medioevo venne riadattato a casale, erigendo nella sua area mura e torri di fortificazione, nascerà un agglomerato poi chiamato Borghettaccio, fino a chiamarsi oggi Malborghetto. Fu abitato prima dai Colonna e poi dagli Orsini. Nel ‘600 venne allestita un’osteria, tappa obbligata per chi percorreva la Flamina. Nel ‘700 divenne una Stazione di Posta.


FU QUI CHE SI PREPARÒ LA STORICA BATTAGLIA DI PONTE MILVIO

L'arco sorge proprio dove si stanziarono le truppe costantiniane il giorno prima dello scontro con l'esercito di Massenzio. Secondo un'antica leggenda cristiana, Costantino qui vide, al tramonto, nel cielo, una grande croce. Quella notte, durante il sonno, il futuro imperatore ricevette l'ordine divino di far segnare sugli scudi il celeste segno di Dio prima di dar battaglia.

Il cruento scontro fu combattuto nei pressi di Ponte Milvio i28 ottobre 312. Costantino governava le regioni occidentali dell'impero, mentre l'usurpatore Massenzio era imperatore in Italia e Africa, ma non riconosciuto dai colleghi della tetrarchia. La vittoria per le truppe costantiniane fu netta e in seguito a schiacciante vittoria, Costantino divenne l'unico sovrano della parte occidentale dell'impero, ulteriore passo nel suo percorso politico che lo portò a divenire imperatore unico e porre fine alla Tetrarchia. Nel corso della battaglia, Massenzio morì annegato nel Tevere; il suo corpo fu poi estratto dal fiume e decapitato, e la sua testa fu fatta sfilare per le strade di Roma il giorno successivo alla battaglia prima di essere portata in Africa.


« Vittorioso sui barbari e sui Britanni, Costantino decide di liberare Roma da Massenzio. Egli aderisce al cristianesimo ed ha alcune visioni sul cammino da percorrere e sull’adozione della Croce come emblema, il labaro. Diviene inoltre catecumeno e si dedica alla lettura delle Sacre Scritture. Frattanto Massenzio a Roma si comporta in modo tirannico. Ne derivano stragi, stregonerie e carestia. Ma, nello scontro con Costantino, gli eserciti di Massenzio sono sconfitti e lo stesso Massenzio muore sul ponte del fiume Tevere. Costantino si impadronisce di Roma e vi erige una statua. » - Eusebio di Cesarea, (23-40) -


MASSENZIO

Marco Aurelio Valerio Massenzio si autoproclama imperatore, coregnante con Costantino nel 306. É riconosciuto come un uomo dedito a vizi e poco capace di governare, e per questo gli fu negata la dignità di Cesare che, al contrario, fu riconosciuta a Costantino; un merito da lui mal digerito. Si racconta che la sua ascesa al potere ebbe inizio dall’iniziativa di due Tribuni Pretoriani con il favore del popolo. La congiura determinò la morte del Prefetto della città e di alcuni magistrati rimasti fedeli ad Augusto Severo. Allora Massenzio, che negò la sua partecipazione alla congiura, si presentò al Senato con gli ornamenti Imperiali, e tra gli applausi fu riconosciuto come salvatore del popolo e dell’onore di Roma.

«Massenzio aspetta, e la gente dice che ha paura, che è imbelle e inetto. Non va neppure a esercitarsi nelle armi nel Campo di Marte perché, sgraziato com’è, teme di far brutta figura e d’essere preso in giro. È pieno di terrori, di cattivi presagi, di superstizioni…» – Ordo Panegyricorum IX, 14, 4


COSTANTINO

Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come  Costantino il Grande è una delle figure più importanti dell'Impero romano, che riformò largamente e nel quale permise e favorì la diffusione del cristianesimo.

Tra i suoi interventi più significativi, la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente, Costantinopoli, e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libertà religiosa. La Chiesa ortodossa e le Chiese di rito orientale lo venerano come santo.

In realtà Costantino considerava la religione cristiana un potente strumento di governo e un ottimo mezzo per consolidare il proprio potere. I luoghi di culto cristiano vennero ricostruiti e dotati di beni e opere d'arte, la Chiesa fu esentata dal pagamento di tasse e fu autorizzata a ricevere le eredità, il clero ebbe tribunali separati. Morì di malattia il 22 maggio del 337 e immediatamente si scatenarono sanguinose lotte per la conquista del trono.


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