REGOLA

È il settimo rione di Roma, indicato con R. VII. Al tempo della Roma Antica questa zona era una porzione della regione del Circo Flaminio parte della grande area del Campo Marzio ed era caratterizzata dalla presenza del Trigarium, ovvero un terreno di allenamento alle gare equestri posto a sud dell'ansa del Tevere, vicino all'attuale via Giulia limitrofa al Tevere. Regola è un'alterazione fonetica del termine renula, ovvero la rena soffice che ancora oggi il fiume deposita durante le piene, ed è anche il nome di via Arenula che ne fa parte.

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Quando i rioni avevano un'identità sociale, gli abitanti di Regola si dicevano Regolanti. Il livello della città qui era molto più in basso rispetto ad oggi come documentato dai sotterranei di S. Salvatore in Onda, di palazzo Farnese, di Palazzo Specchi ed altri, in cui sono stati rinvenuti numerosi ambienti, locali, abitazioni e portici, Un'antica strada attraversava il rione collegando l'antico ponte Trionfale costruito da Caligola con il Tarentum, sede d'un culto ctonio dedicato a Proserpina. Quest'antico tracciato oggi è ricalcato dalle vie del Banco di S. Spirito, dei Banchi Vecchi, Monserrato, dei Venti, Capo di Ferro e S. Paolo alla Regola, ove incrociava la via dei Pettinari diretta verso il ponte Sisto. Tale percorso, proseguiva con via San Bartolomeo ai Vaccinari, di cui conosciamo anche il nome antico: vicus Aesculeti.

Lungotevere dei Vallati, arteria del Rione Regola

Compreso tra Piazza San Vincenzo Pallotti e Ponte Garibaldi, il Lungotevere dei Vallati venne realizzato nella seconda metà del diciannovesimo secolo contestualmente ai relativi muraglioni lungo il fiume. Nel 1887  venne inaugurato, fu prima proposto il nome di Lungotevere Regola, ma tale denominazione venne rifiutata a favore di quello della nobile famiglia Romana di cui un componente, Giulio Vallati, durante il Sacco di Roma del 1527 morì nel tentativo di difendere Ponte Sisto dai Lanzichenecchi.


Il Rione Regola è il regno della cucina romana: qui si possono gustare i veri carciofi alla giudìa e i filetti di baccalà, nonché la celebre coda alla vaccinara, icona della gastronomia capitolina. Molti illustri personaggi nacquero o vissero nel rione, a cominciare da Cola di Rienzo figlio di un taverniere e di una Maddalena che nel 1347 si autodefinì al Campidoglio 'ultimo tribuno del popolo romano'. Si racconta che nelle sue vene scorresse sangue imperiale, leggenda vuole che nel 1312 l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo, mentre era a Roma per l'incoronazione, girasse una sera in incognito e, per sfuggire ad un agguato, si rifugiasse nella locanda di Lorenzo alla Regola. L'oste era assente ed Enrico ingannò l'attesa intrattenendosi con Maddalena. Sarebbe stato così concepito Cola, che, crescendo, in effetti si distingueva tra i popolani per sapienza e per l'alta figura nobile e austera. Al civico 113 di Piazza Benedetto Cairoli abitò l'eroe risorgimentale cui la stessa piazza è dedicata, mentre a piazza della Trinità operò San Filippo Neri, ricordato dalla tradizione romana con l'affettuoso soprannome di "Pippo bbono", nella chiesa, e nell'attiguo ospizio pure intitolato alla Trinità, il grande santo oratoriano dava ricetto ai poveri che affluivano a Roma per il Giubileo del 1550. Un cronista dell'epoca riporta che riuscì ad offrire vitto e alloggio a migliaia di pellegrini diseredati. Nella stessa chiesa su Piazza della Trinità dei Pellegrini trovò rifugio anche Goffredo Mameli, morente per le ferite riportate difendendo nel 1849 la repubblica romana. Lo ricorda una lapide nel tempio. Regola è poi il rione di ponte Sisto, famoso tra l'altro per via dell'occhialone in mezzo alle arcate, che ha sempre funzionato da strumento idrometrico per fornire il livello delle piene del Tevere. Quando pioveva a lungo, e il fiume s'ingrossava, i romani dicevano: "Guarda l'occhialone de ponte Sisto e datte 'na regolata a che punto sta er fiume: si l'acqua nun c'è arivata, vor di' che nun straripa".

Luoghi di maggior interesse

Tra i luoghi di maggior interesse e tra  i monumenti più rappresentativi del rione troviamo Palazzo Cenci, legato alla triste vicenda umana di Beatrice Cenci e della sua famiglia, Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia, Palazzo e Galleria Spada su piazza Capo di Ferro con la sorprendente finta prospettiva di Borromini, via de' Giubbonari, una tra le più amate vie dello shopping di Roma, e poi via Giulia e Campo de' Fiori con il suo antico e vivace mercato dominato dalla statua di Giordano Bruno che qui fu arso vivo nel 1600. Inoltre, tra i tantissimi edifici storici vi sono Palazzo Baldoca Muccioli, Palazzo Falconieri, Palazzo Varese e Palazzo Cisterna su via Giulia, Palazzo Specchi su via di San Paolo alla Regola sotto il quale si trova un interessantissimo antico complesso archeologico, Palazzo Bossi su via di Monserrato, Palazzo Cenci su piazza Cenci, Palazzo Piacentini su via Arenula progettato da Pio Piacentini e oggi sede del Ministero della giustizia, Palazzo del Monte di Pietà su piazza del Monte di Pietà, Palazzo Ricci su piazza de' Ricci, Palazzo Santacroce su piazza Benedetto Cairoli.      

Confini di Regola: vicolo della Scimia, via delle Carceri, via dei Banchi Vecchi, via del Pellegrino, via dei Cappellari, Campo de' Fiori, via dei Giubbonari, via dei Giubbonari, via di Santa Maria del Pianto, via di santa Maria del Pianto, piazza delle Cinque Scole, via del Progresso, lungotevere De' Cenci, lungotevere dei Vallati, lungotevere dei Tebaldi.


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