PIAZZA IN PISCINULA

PIAZZA IN PISCINULA

Si trova nel rione Trastevere nei pressi di via della Lungaretta. È così denominata dal XII secolo per essere stata aperta sui resti di uno stabilimento di bagni pubblici di cui ora non resta nulla, ma i cui ruderi erano visibili fino all’epoca barocca. Strettamente associato all’acqua in quanto vicino al Tevere, questo luogo era anche situato nei pressi della «Cloaca Maxima» ed all’«Excubitorium» un corpo di guardia quartier generale dei vigili del fuoco imperiali (ove ora sorge Santa Maria della Luce).

Il lato sinistro della piazzetta oggi è dominato dalle quattrocentesche Case Mattei realizzate inglobando edifici del Trecento già di proprietà della stessa famiglia (presente a Roma sin dal 1282) Questi antichi edifici con le loro strutture medievali, incuriosiscono non poco i passanti per le loro caratteristiche estetiche e per le dimensioni ridotte. Le tracce più antiche si rivelano in un ingresso, oggi murato, con due colonne e architrave, nelle finestre centinate ed a croce guelfa, nel bel portale architravato  sovrastato dallo stemma dei Mattei; nel lato che prospetta verso piazza Castellani, in un edificio è possibile ammirare una bifora ed una bella loggia che poggia su un antico portico con colonna medioevale, oggi trasformato in garage. L’edificio, frutto di sovrastrutture e modifiche attuate nell’arco di cinque secoli.

Sul lato opposto si trova l’antichissima «Chiesa di San Benedetto in Piscinula» costruita nel 543, si dice, sul luogo dove un tempo vi era la casa degli Anicii, famiglia di San Benedetto. La struttura muraria ed alcuni capitelli della chiesa rivelano l’esistenza di un oratorio risalente al secolo VIII, dal cui restauro ed ampliamento, dopo il saccheggio di Roberto il Guiscardo del 1084, sarebbe poi nata la chiesa. Bello e caratteristico il campanile, il più piccolo di Roma, che conserva anche la più antica campana di Roma datata 1069. Il campanile, in laterizio ed a pianta quadrata, è suddiviso in due piani da una semplice cornice a denti di sega, nei quali si aprono piccole bifore sostenute da una colonnina; frammenti marmorei di varia forma e colore decorano la facciata. Una seconda cornice separa i piani dall’attico soprastante, sopra il quale poggia il tetto dagli spioventi molto accentuati. L’interno, a tre navate con colonne risalenti ai primi secoli dell’Impero, custodisce un pregevole pavimento cosmatesco in porfido e serpentino del XII secolo ed un dipinto del XIV secolo, posto sull’altare maggiore, raffigurante la “Vergine con Bambino“. Molto importante il piccolo oratorio, a pianta trapezoidale con volta a crociera impostata su quattro colonne dall’alto plinto con capitelli medioevali del secolo VIII, costruito, intorno al XIII secolo, nel lato sinistro del portico: si tratta della ben nota Cappella della Vergine. L’altare consacrato nel 1604 ed abbellito da una bella lastra in porfido di tipo cosmatesco, custodisce una Madonna con Bambino denominata “Madonna della Misericordia“, un affresco del Trecento particolarmente venerato perché si ritiene che qui davanti venisse a pregare S.Benedetto e dal quale ricevette l’invito di fondare il suo ordine.


Al civico 19 di Piazza in Piscinula è situato «Palazzetto Nuñez Leslie» un edificio del XVI secolo. Qui trascorse i suoi ultimi giorni la poetessa, scrittrice e cortigiana Tullia d'Aragona, che si diceva fosse figlia del cardinale Luigi d'Aragona. In seguito l'edificio passò alla famiglia Nuñez, marchesi del Regno di Spagna. In occasione dell'ultima ristrutturazione di questo palazzo fu costruita la piccola edicola con l'immagine della «Vergine con il Bambino e San Giovanni Battista» all'angolo. Un grande disco rigato in terracotta, sormontato da un grande baldacchino in bronzo, ospita l'immagine mariana della «Mater Misericordiae» replica di un motivo caratteristico del Rinascimento romano, illuminato da una piccola lampada decorata ad arabeschi fissata alla parete da palmette in ferro. Il portale semicircolare con architrave e mensole fu un desiderio del successivo proprietario, il baronetto irlandese John Leslie, il cui stemma decora lo spazio tra il portale e la finestra del primo piano. Lo stesso edificio presenta anche una facciata successiva su via Titta Scarpetta, dove, al numero 27, si trova lo stemma di Leslie.

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