PIANELLA D'OLTRETEVERE

Pianella d'Oltretevere di Claudio Di Giampasquale

Prima metà dell’800, una donna stende i panni, lavati al Tevere, su un filo legato tra gli alberi, in una zona paludosa sulla sponda destra del fiume adibita prevalentemente a pascoli o coltivazioni. Siamo nei prati che fungevano da area-cuscinetto delle acque che ad ogni inondazione si espandevano per uno spazio così vasto da esaurirvi il proprio impeto, ciò era la salvezza del confinante Borgo.

Il Rione Prati è l'unico dei 22 Rioni di Roma a sorgere al di fuori della cinta muraria. La zona, fino all'Unità d'Italia, non era mai stata urbanizzata: nell'Antica Roma sappiamo che faceva parte della proprietà di Domizia, moglie di Domiziano (erano infatti detti Horti Domitii), e più tardi presero il nome di Prata Neronis. Dal Medioevo in poi, si susseguirono molti nomi per questa zona: Prata Sancti Petri, Pianella di Prati, Prati di Castello o Pianella d'Oltretevere, tutti nomi che ci lasciano intendere come la zona fosse adibita prevalentemente a pascoli o coltivazioni.

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