L'ANTICO TEATRO CORSO, FABRIZI E FELLINI

L'ANTICO TEATRO CORSO, FABRIZI E FELLINI di Claudio Di Giampasquale

Piazza San Lorenzo in Lucina situata accanto a via del Corso a pochi metri da via Frattina e via Condotti e prossima ai "palazzi del potere" è "da sempre" un salotto all’aperto e luogo d'incontro tra i più prestigiosi della Capitale, irrinunciabile punto di ritrovo per professionisti e politici, nonché arteria pulsante dello shopping romano. Agli inizi del novecento questa piazza ospitava il Teatro Corso che venne realizzato su progetto dell’architetto Piacentini per rimodernare il 'Lux et Umbra' che fu dalla fine del secolo precedente sino ad allora, in piena epoca d'oro del cinema muto, uno dei più importanti cinematografi della Capitale. 

Il nuovo teatro venne inaugurato nel 1918, la sua facciata in stile Art Nouveau divenne un segno distintivo della splendida piazza San Lorenzo in Lucina nel rione Colonna della Città eterna. Mezzo secolo dopo, nel 1970, il teatro Corso divenne solo cinema e il suo nome cambiò in ‘Etoile’. Purtroppo poi alle soglie del nuovo millennio anche questa splendida sala precipitò nella "crisi dei cinema storici romani" e fu chiusa nel 1991. Trascorsero ancora venti anni nei quali l'ex cinematografo divenuto "Spazio Etoile" venne utilizzato saltuariamente come occasionale luogo espositivo.

Nel 2011 fu dato in uso alla multinazionale di beni di lusso francese Moët Hennessy Louis Vuitton SA proprietaria del marchio "Louis Vuitton" e così divenne la "Maison Roma Etoile di Louis Vuitton".

Quando si conobbero Aldo Fabrizi e Federico Fellini

Era un lontano sabato di ottantaquattro anni fa, il 3 giugno 1939, quando un giovane riminese, Federico Fellini, nei camerini del Teatro Corso incontrò, per la prima volta, l’attore Aldo Fabrizi in occasione di un suo spettacolo di varietà.

Mancava un anno e una settimana alla dichiarazione di guerra di Mussolini dal non lontano balcone di Palazzo Venezia. Quell’estate, Fabrizi era da poco tornato a Roma da una turnée nelle colonie italiane in Somalia con la moglie Reginella nota cantante di varietà, e il suo successo cresceva ininterrottamente. Era ancora fresco l’eco degli apprezzamenti americani dell’anno precedente nei teatri di Brodway a New York.

Fellini e Ruggero Maccari quel giorno erano andati a trovarlo dietro le quinte del teatro per la stesura di un’inchiesta sull’avanspettacolo. Federico Fellini aveva cominciato a frequentare Roma da pochi mesi e si manteneva scrivendo articoli per giornali e riviste locali e nazionali. In quel primo incontro il romagnolo si abbeverò, prendendo appunti, alla preziosa fonte romanesca di Fabrizi e fece incetta di battute e situazioni comiche che gli furono poi preziose per la sua prestigiosa ascesa.

Quel sabato in piazza San Lorenzo in Lucina ci fu un colpo di fulmine tra quelle due menti geniali. Fabrizi d'emblée percepì il talento di quel giovane e s'aprì generosamente. Presto divennero amici. Lo invitò spesso a pranzo o a cena con i suoi familiari nella loro casa nel cuore di San Giovanni.

Negli anni successivi la carriera di Fellini decollò e divenne uno dei maggiori registi della storia del cinema. La loro amicizia durò trent’anni fino alla rottura nel 1969: fu quello l’anno in cui venne girato il film Satyricon uscito poi a settembre dello stesso. Fellini assunse per il ruolo di Trimalcione, Mario Romagnoli il “Moro”, gestore del ristorante omonimo in "vicolo delle Bollette" vicino a Fontana di Trevi, rimangiandosi la parola data a Fabrizi che avrebbe dovuto interpretare il personaggio. Fabrizi non glielo perdonò e la loro amicizia finì.
Nella foto in basso, scattata in casa Fabrizi sulla terrazza di via Sannio, nella fila in alto il ragazzo a destra è Federico Fellini in allegra posa mentre sorregge un fiasco di vino in testa, accanto a lui in bombetta c'è Aldo Fabrizi. Delle quattro donne in basso, la seconda da sinistra è la giovane Elena Fabrizi, meglio nota come la sora Lella.

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