MUSEO CRYPTA BALBI

IL MUSEO CRYPTA BALBI  di Claudio Di Giampasquale

Nella Roma di oggi, compreso tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, via dei Delfini e via dei Polacchi, vi è l'antichissimo isolato Crypta Balbi, luogo del centro storico dell'Urbe ove sorgeva in antico un vasto portico annesso al teatro che il console Lucio Cornelio Balbo aveva eretto nel 13 a.C.

Sul lato orientale del portico, e inclusi nel perimetro dell’isolato moderno, si estendono una serie di isolati antichi rappresentati nella Forma urbis marmorea, i cui edifici sono in parte visitabili.

É questa la più recente delle sedi del Museo Nazionale Romano ed è tra i pochi musei al mondo che può vantare alla sua origine una programmata attività di ricerca che ha coinvolto tutti i campi del sapere, sperimentando metodi e tecniche originali che hanno fatto scuola e continuano ad essere di esempio per quella disciplina a cui è stato dato il nome di archeologia urbana.  

L'ingresso del sito è in via delle Botteghe Oscure 31.

Inaugurato nel 2001, il museo dimostra una stretta connessione tra la teoria e la pratica, accanto ai reperti ritrovati durante gli scavi si dipana infatti una precisa narrazione cronologica degli eventi e degli usi del territorio. Così, non solo possiamo osservare, per esempio, i resti delle lavorazioni artigianali delle botteghe che si installarono nell’area del portico, ma al tempo stesso usufruire delle spiegazioni grafiche di come tali lavorazioni avvenivano.

L’eccezionalità di questo luogo che si articola su due piani, è data dal fatto che sorge sulla stessa area archeologica. Allestito negli ambienti restaurati del complesso edilizio sorto a partire dal medioevo sulla Crypta di Balbo, il museo si articola in due sezioni che illustrano, rispettivamente, le trasformazioni di un settore centrale del paesaggio urbano dall’antichità al XX secolo e l’evoluzione della cultura cittadina tra il V e IX secolo. 

Al piano terra è raccontata l’archeologia e la storia del complesso di Balbo e della vicina Porticus Minucia Frumentaria dove veniva distribuito il grano ai cittadini, con una visione diacronica della storia urbana dall’età romana al XX secolo. Il primo piano è dedicato alle più recenti indagini archeologiche che hanno riportato in luce un complesso di edifici residenziali esterni alla Crypta Balbi, costruiti dopo che un incendio nel primo secolo d.C. aveva devastato l'area. Gli edifici, case e botteghe, subirono molte trasformazioni fino al definitivo abbandono nel VII secolo d.C. 

Il secondo piano illustra le trasformazioni della città dal IV al IX secolo, con approfondimenti degli aspetti della cultura materiale e artistica. Questo racconto è stato possibile grazie alla grande quantità e varietà dei reperti recuperati dagli scavi, nonché dai materiali provenienti da altre indagini archeologiche svolte a Roma e da raccolte storiche dei musei romani.

Nei sotterranei è possibile visitare i resti archeologici rinvenuti nelle cantine dei palazzi su via delle Botteghe Oscure. Nell’area archeologica esterna è possibile visitare i resti del lavatoio del Convento di Santa Caterina, dell’esedra della Crypta Balbi e del quartiere che sorge alle sue spalle. 

Seguendo le stratigrafie e le tracce architettoniche articolate su tre piani è possibile riconoscere la storia di un settore della città dall'epoca romana a quella contemporanea: la sezione «Archeologia e Storia di un paesaggio urbano»; la sezione «Roma dall’antichità al medioevo»; e il percorso sotterraneo avventuroso ed avvincente, dove osservare ciò che resta di una enorme cisterna costruita dall'imperatore Domiziano dopo il suddetto incendio divampato a Campo Marzio nell'80 d.C. 

I sotterranei della Crypta Balbi sono aperti al pubblico ogni sabato e domenica alle ore 12.00 e alle ore 16.00. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi e consigliata per i singoli all’indirizzo mn-rm.eventi@beniculturali.it entro il giovedì precedente alle ore 18.00, fino ad esaurimento posti (numero massimo di partecipanti: 20).

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