FONTANA DI SAN VITO ALL'ESQUILINO

FONTANA DI SAN VITO ALL' ESQUILINO di Claudio Di Giampasquale

Fontanella in travertino progettata da Pietro Lombardi e inaugurata nel 1927 in via di San Vito che va da largo Sant'Alfonso a via Carlo Alberto. Con incastellatura marmorea di tre monti stellati è allusiva allo stemma del rione Monti che nel Medioevo comprendeva la vastissima zona che annoverava nel suo ambito tre dei sette colli: l'Esquilino, il Viminale, e parte del Quirinale. Oggi l'Esquilino e il Quirinale non gli appartengono più, ma il nome Monti dell'attuale comunque ampio rione è rimasto.

Non fu facile per l'architetto e professore di architettura incaricato dal Governatorato capitolino alla realizzazione di nuove fontane nell'Urbe, progettare questa fontanina rionale. La difficoltà era soprattutto cogliere ed esprimere in una fontana, per altro dalle dimensioni piuttosto ridotte, un luogo pieno di storia e di avvenimenti ricchi di pathos e commozione.

I monti da rappresentare furono tre dei sette colli. L'opera fu collocata prossima all'Arco di Gallieno, là dove si apriva la porta Esquilina e, una volta, si trovava la fontana di Aniene Vetere.

L'architetto progettò la fontana sovrapponendo l'uno sopra l'altro i monti e rappresentandoli con cilindri addossati ad un unico fusto centrale. Ognuno dei tre corpi centrali ha come unico elemento decorativo della fontana due stelle da cui fuoriesce acqua che confluisce in tre vaschette sospese lievemente modanate. Il motivo delle stelle decora anche l'elemento centrale che conclude verticalmente la composizione. La fontana è sollevata sul piano stradale da elementi a gradino, alcuni in travertino o pavimentati con cubetti di porfido profilato in marmo.

Per la vita comunitaria nel quartiere, questa fontana è tuttora meta preferita di chi attinge e si disseta alla sua acqua proveniente dal Viadotto dell'acqua Marcia costruito dal pretore Quinto Marcio Re (Quintus Marcius Rex) tra il 144 e il 140 a.c.

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