CHIESA DI SANT'EGIDIO

CHIESA DI SANT'EGIDIO

La Chiesa di Sant'Egidio è in piazza Sant'Egidio nel cuore di Trastevere nei pressi dei resti di un più antico piccolo luogo di culto denominato San Lorenzo in Janiculo o de curtibus che all’inizio del settimo secolo divenne pericolante e inaccessibile. Così il collegio dei canonici della prospiciente Basilica di Santa Maria in Trastevere lo concesse a un ricco e devoto macellaio di Trastevere, er sor Agostino Lancellotti, affinché lo demolisse e riedificasse una nuova chiesa. Il facoltoso commerciante fu sostenuto nell'impresa dalle offerte di Margherita Colonna principessa di Venafro.  La nuova chiesa (che non è quella attuale) venne poi donata insieme alla dimora della quale era parte, alle monache Carmelitane Scalze. Papa Paolo V concesse alle suore  l'autorizzazione pontificia a trasformare il luogo in monastero di clausura. Ma avendo le monache ottenuto un'altra chiesa ivi esistente e consacrata ai ss. Crispino e Crispiniano, fu demolita.

L'attuale chiesa venne riedificata nell'anno 1630 da Filippo Colonna, nei pressi del monastero, e venne dedicata alla Madonna del Carmine. All'interno, che si presenta ad unica navata, vi sono tre altari, il maggiore è dedicato a s. Elia; il minore a sinistra a s. Egidio; il terzo a destra a s. Teresa. La prima cosa che si nota entrando è la grande icona del Volto del Signore, si tratta di un dipinto molto antico proveniente dalla Russia che rappresenta un mandilion, cioè il velo sul quale si è impressa la vera immagine del volto di Gesù. Sopra l’altare vi è una croce sospesa con accanto le icone di Giovanni e delle pie donne ai piedi della croce. Davanti all’altare una bella icona della Vergine che mostra il Bambino con accanto i due santi fondatori del monachesimo russo: Antonio e Teodosio. Accanto all’altare, addossato al pilastro di sinistra all’altezza della balaustra, c’è un Cristo ligneo senza braccia. Di particolare interesse il monumento funebre di Veronica Rondinini Origo realizzata da Carlo Fontana, e la tela raffigurante Sant’Egidio abate. La cappellina di destra è detta la cappella delle croci: sopra l’altare sono state poste decine di croci di ogni fattura, di legno, di metallo, di ceramica, di ambra. La cappella di sinistra è quella dedicata a Egidio santo benedettino dell’VIII secolo, nativo della Provenza, patrono degli storpi e dei mendicanti.  Nella Chiesa sono custodite Bibbie e Nuovi Testamenti in decine di lingue. Dal 1973 ospita la sede principale della Comunità di Sant'Egidio. Qui di seguito un affresco di Giuseppe Vasi del XVIII secolo.

Veduta panoramica entrando nella chiesa

All'interno, S.Egidio in una tela di R. Roncalli (1610)

Vergine e Gesù bambino tra S. Antonio e S. Teodosio

Il Cristo dell'impotenza: ligneo senza braccia

Antico 'madillon' proveniente dalla chiesa Russa

Cortile  e giardino all'interno

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